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Attualità

Sfilata Schiaparelli: perché le teste di leone? Il clamore tutto social

La sfilata Couture di Schiaparelli apre il calendario dell’Alta Moda parigina e lo fa con clamore. È la più giovane del clan Kardashian a stupire. Kylie Jenner uno dei personaggi più chiacchierati dei social, il gossip la vede spesso protagonista, questa volta a farla diventare protagonista è l’abito con cui ha presenziato alla prima sfilata della Paris Haute Couture Week.

Si trattava di un lungo vestito monospalla in velluto nero sul quale troneggiava (ed è questa la cosa che ha fatto clamore), in stile trofeo, una grossa e per fortuna finta, testa di leone.

Si trattava di una preview di ciò che a breve si sarebbe visto in passerella: il vestito in questione infatti ha sfilato indosso a Irina Shayk.

Un abito eccessivo che richiama l’Inferno di Dante

Sfilata Schiaparelli: il modello eccentrico ispirato a Dante – Foto instagram @chiaraferragni

Decisamente non un modello semplice, ma che rientra nella vena surrealista che storicamente ha caratterizzato il brand, che porta il nome dell’eclettica Elsa Schiaparelli.

Dietro alla scelta dell’abito con la testa del leone c’è una lettura particolare che fa riferimento al tema stesso della sfilata: l’Inferno di Dante.

Infatti, l’abito con la testa di leone non era l’unico del genere in passerella: a sfilare altri due modelli dello stesso genere, indossati sempre da altre due super top mondiali: Naomi Campbell, che ha indossato un cappotto di pelliccia con testa di un lupo, e Shalom Harlow, che ha sfilato con un tubino maculato con una testa di un leopardo (entrambe, rigorosamente finti).

Si tratta di tre animali, il leopardo, il leone e la lupa, che sono l’allegoria, nel poema di Dante, della lussuria, della superbia e dell’avarizia e vengono proposti in questo caso in opere sorprendenti in finta tassidermia, costruite interamente a mano con schiuma, resina e altri materiali.

Non è mancata ovviamente la polemica. In molti non erano a conoscenza della reference della sfilata, le tre fiere di dantesca memoria, e hanno hanno visto invece un richiamo di cattivo gusto alla caccia, agli animali abbattuti come trofei e rimandi all’epoca coloniale, nonostante si tratti di faux fur (finta pelliccia).

A dimostrazione di ciò i molti commenti sotto il post pubblicato da Chiara Ferragni insieme a Kylie e al vestito della “discordia”.

Published by
Serena De Iaco