Stefania Nobile, perché è finita ai domiciliari e cos’ha fatto davanti al GIP durante l’interrogatorio di garanzia

Stefania Nobile è di nuovo nei guai, ecco perché la figlia di Wanna Marchi è stata messa agli arresti domiciliari.

Stefania Nobile, figlia della famosa televenditrice Wanna Marchi è finita agli arresti domiciliari come anche l’ex compagno Davide Lacerenza. In tribunale per l’interrogatorio di garanzia ha sorpreso il GIP.

L’11 marzo Stefania Nobile è arrivata in tribunale per l’interrogatorio di garanzia poiché è stata arrestata e posta ai domiciliari martedì scorso nell’inchiesta della pm Francesca Crupi con la guardia di finanza.

Ecco di cosa è accusata e cosa è successo.

Quali sono le accuse che hanno portato all’arresto di Stefania Nobile

Secondo la Procura di Milano, Stefania Nobile gestiva un giro di droga e prostituzione nel noto locale ‘La Gintoneria’ di via Napo Torriani, di proprietà del suo ex Davide Lacerenza. In dettaglio le accuse che l’hanno portata agli arresti domiciliari sono favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, spaccio e auto riciclaggio.

Stefania Nobile in un'immagine d'archivio del 2005.
Quali sono le accuse che hanno portato all’arresto di Stefania Nobile – foto Ansa – pourfemme.it

In sostanza la Procura ritiene la figlia di Wanna Marchi l’amministratrice di fatto del locale milanese dove i clienti avrebbero acquistato “pacchetti” di cocaina ed escort. Le indagini riguardano anche un altro locale, la Malmaison di Milano.

Arrivata in tribunale a Milano per l’interrogatorio di garanzia, Nobile non ha risposto al gip Alessandra Di Fazio, avvalendosi della facoltà di non rispondere, quindi ha lasciato il palazzo di giustizia.

Anche Davide Lacerenza, in quanto titolare della Gintoneria, e il suo presunto factotum Davide Ariganello si sono avvalsi della facoltà di non rispondere

Il legale della figlia di Wanna Marchi, l’avvocato Liborio Cataliotti, ha però annunciato che la sua assistita presenterà appello al riesame contro l’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari. Dato che è pure il legale dell’imprenditore ed ex compagno di Nobile, Davide Lacerenza, ha specificato che invece quest’ultimo non presenterà ricorso.

Abbiamo la massima fiducia e il massimo rispetto per questa indagine – ha detto Cataliotti uscendo dall’interrogatorio di garanzia dei suoi assistiti – sia nei confronti dei pm che della guardia di finanza“. “Finché ci sarò io a difendere – ha proseguito – garantisco che tutto ciò che mi verrà concesso dai miei clienti al fine di collaborare all’indagine verrà fatto“.

Il legale non ha chiesto nell’udienza di oggi di sostituire gli arresti domiciliari “molto rigorosi con divieto di interloquire con altre persone” con una misura più lieve. “Abbiamo rappresentato esigenza di allontanamento dal domicilio per motivi medici“, conclude Cataliotti spiegando come verranno a breve avanzate “istanze ad hoc” supportate da “documentazione”.

L’altro legale che assiste Ariganello, l’avvocato Alessandro Cristofori di Bologna, che è stato nominato nelle scorse ore, ha invece dichiarato: “È un fascicolo poderoso che va studiato” definendo come “attività minute” quelle di cessione di stupefacenti contestate dalla pm Francesca Crupi con la guardia di finanza.

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