I tatuaggi possono causare il cancro? E’ questa una delle domande che ci si pone da sempre, adesso una ricerca svela la verità.
Da anni si dice che potrebbe esserci una correlazione tra l’incidenza dei tumori nelle persone che hanno tatuaggi, non è una scoperta recente perché sarebbe stato più volte dimostrato che gli inchiostri utilizzati per i disegni – soprattutto nel passato – potrebbero contenere materiali cancerogeni. Adesso c’è uno studio svedese che spiega con esattezza quale sia la correlazione tra i disegni che spopolano sui corpi di tutti e la possibilità di ammalarsi di cancro.
Dalle frasi più bella da tatuarsi fino ai tatuaggi di coppia potremmo dire con assoluta certezza che questa moda non sia mai tramontata, anzi forse sono sempre di più le persone che cedono al desiderio di farsi disegnare qualcosa di indelebile sulla pelle. Ma qual è la correlazione con il cancro?
Tatuaggi e tumori, tutto quello che ha rivelato uno studio svedese
E’ vero che i tatuaggi possono aumentare il rischio di linfoma maligno? Questa è una domanda che ci si pone da sempre e adesso secondo uno studio svedese è arrivata la risposta. Sembra che ci sia una correlazione tra il rischio di ammalarsi e la presenza di tatuaggi sul proprio corpo.
A dirlo è una ricerca su ampia scala che al momento va presa con le pinze. Secondo questo studio il rischio di ammalarsi sarebbe del 20% in più per le persone che hanno anche solo un tatuaggio. Questo perché gli inchiostri utilizzati avrebbero ancora troppe sostanze che sono cancerogene, nonostante dal 2022 siano stati introdotti da una normativa europea alcuni miglioramenti.
Il gruppo di ricercatori svedesi avrebbe riscontrato nel 96% dei test effettuati concentrazioni proibite che sarebbero legate al processo di produzione. Praticamente quasi la metà degli inchiostri testati aveva livelli superiori di contaminanti rispetto a quanto previsto dalla legge, parliamo di idrocarburi, metalli pesanti come piombo, nichel e arsenico.
Questo nuovo studio condotto da Christel Nielsen ha analizzato tutti i casi di linfoma maligno presenti nel registro svedese dei cancri in un arco di tempo che va dal 2007 al 2017 e al contempo ha verificato la presenza di tatuaggi tramite un questionario casuale. Dall’analisi è emerso che tra i partecipanti quelli tatuati avevano un rischio di linfoma maggiore del 21% rispetto ai partecipanti che non avevano alcun tatuaggio.
Dallo studio è stato visto anche come non ci fosse un aumento di rischio rispetto alla presenza di un’area maggiore della superficie tatuata, in pratica non aumenterebbe la possibilità di ammalarsi in presenza di più tatuaggi.
I risultati di questo studio hanno dimostrato, come ha spiegato la Nielsens, che è necessario compiere altre ricerche e che sono fondamentali normative che controllino la composizione degli inchiostri utilizzati. Ad ogni modo i risultati dello studio dovranno avere ulteriori verifiche e approfondimenti, la ricerca, infatti, è ancora in corso.