“Una mezza porzione per il bambino”…ma il ristoratore può rifiutarsi? Le norme che regolano il servizio “ridotto”

I ristoranti possono rifiutarsi di servire porzioni ridotte per i bambini? Cosa occorre sapere in questi casi Negli ultimi tempi andare al ristorante sembra essere diventato un lusso davvero per pochi. Con le restrizioni da pandemia prima e la crisi economica poi, sono sempre meno le persone che pranzano o cenano fuori, almeno non più come una volta. Per tante famiglia, mangiare fuori casa è diventata un’occasione speciale, da riservare in pochi momenti dell’anno. Il risparmio è ormai la parola d’ordine e per questo si sceglie di evitare tutte le spese che possono rivelarsi superflue; va da sé che andare al ristorante rientra proprio tra le spese evitabili, anche se si tratta di un piacere al quale potrebbe essere difficile …

I ristoranti possono rifiutarsi di servire porzioni ridotte per i bambini? Cosa occorre sapere in questi casi

Negli ultimi tempi andare al ristorante sembra essere diventato un lusso davvero per pochi. Con le restrizioni da pandemia prima e la crisi economica poi, sono sempre meno le persone che pranzano o cenano fuori, almeno non più come una volta. Per tante famiglia, mangiare fuori casa è diventata un’occasione speciale, da riservare in pochi momenti dell’anno. Il risparmio è ormai la parola d’ordine e per questo si sceglie di evitare tutte le spese che possono rivelarsi superflue; va da sé che andare al ristorante rientra proprio tra le spese evitabili, anche se si tratta di un piacere al quale potrebbe essere difficile rinunciare.

Una delle incognite del ristorante – quale che sia tra quelli di carne, pesce, pizzerie o semplice paninerie – non sono solo i prezzi, ma anche le porzioni. Il primo problema è facilmente aggirabile: la maggior parte dei ristoranti offre un menù in bella vista che è possibile consultare all’entrata, oppure basta una veloce ricerca online. Quella delle porzioni, invece, rimane un’incognita fino a quando non si decide di ordinare. E se pagassimo troppo per una porzione minuscola? O al contrario, riceviamo una porzione troppo grande che siamo sicuri si non riuscire a finire? Quest’ultima domanda si pone specialmente se dobbiamo ordinare da mangiare per un bambino, che naturalmente non riesce a mangiare le stesse quantità di cibo di un adulto.

Porzioni ridotte al ristorante: ci sono delle regole al riguardo?

Mettiamo caso di dover ordinare un piatto di pasta per un bambino: in questi casi si può ordinare una porzione ridotta? Se sì, dobbiamo comunque pagare il prezzo pieno della portata, o abbiamo diritto ad un prezzo anch’esso ridotto? Rispondere a queste domande non è semplicissimo, dato che alla base esiste un problema di fondo. Non esiste una regola o una legislazione che impone una quantità minima o massima per una porzione, dato che si tratta di una misura relativa e, per alcuni, tanto potrebbe essere poco e viceversa. Ci sono ristoranti che offrono piatti di pasta da 120, 100 o 80 grammi, e questa quantità non viene mai indicata del menù, come invece può succedere per altre portate come la carne.

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Il ristorante può rifiutare di servire porzioni ridotte? – Pourfemme.it

Solitamente se al ristorante viene richiesta una porzione ridotta di pasta, la richiesta del cliente viene sempre accolta, ma ecco che insorge il problema del prezzo. Servire infatti un piatto di pasta più piccolo è una gentilezza che il ristorante fa al cliente, se questo lo richiede, ma nel conto potrebbe cambiare poco o nulla. Infatti ridurre di qualche grammo una porzione di pasta non riduce il costo degli ingredienti usati né del servizio ricevuto. Per cui possiamo certamente aspettarci di ricevere una mezza porzione di pasta, se lo desideriamo, ma non di vederci il prezzo della portata ridotto alla metà nel conto finale.

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