La definizione di violenza sulle donne delle Nazioni Unite, per la giornata contro la violenza sulle donne cita: “qualsiasi atto di violenza fondata sul genere che comporti, o abbia probabilità di comportare, sofferenze o danni fisici, sessuali o mentali per le donne, incluse le minacce di tali atti, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà, sia che si verifichi nella sfera pubblica che in quella privata”.
- I numeri della violenza contro le donne
- Quali sono i campanelli d’allarme
- Cosa fare e a chi rivolgersi
La violenza sulle donne rappresenta ancora oggi un importante problema di sanità pubblica, oltre che una gravissima violazione dei diritti umani; ad oggi le scarpe rosse sono divenute un simbolo per le donne.
La violenza ha ripercussioni sulla salute fisica, mentale, sessuale e riproduttiva della vittima. Le conseguenze possono determinare isolamento, incapacità di lavorare, scarsa capacità di prendersi cura di sé stesse e dei propri figli. Gravissimi sono anche gli effetti sui bambini che assistono alla violenza, che possono soffrire di disturbi emotivi e del comportamento.
I numeri della violenza contro le donne
Nel mondo la violenza contro le donne interessa 1 donna su 3. In Italia dati Istat mostrano che il 31,5% delle donne ha subito nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale. Le forme più gravi di violenza sono esercitate da partner o ex partner, parenti o amici. Gli stupri sono stati commessi nel 62,7% dei casi da partner.
Secondo il Rapporto Istat 2018 sulle vittime di omicidi, il 54,9% degli omicidi di donne sono commessi da un partner o ex partner, il 24,8% da parenti, nell’1,5% dei casi da un’altra persona che la vittima conosceva, ad esempio un amico o un collega.
Quali sono i campanelli d’allarme
Come accorgersi di un comportamento pericoloso, che potrebbe degenerare? I primi campanelli d’allarme dovrebbero scattare nel momento in cui ci si rende conto che il proprio marito, compagno o fidanzato tende a isolarci dalle altre relazioni.
Non è un uomo a dire come vestirvi per uscire, a giudicare se una gonna è corta o lunga. Non è un uomo a decidere per voi chi salutare per strada, se sorridere o meno al vostro collega di lavoro. Sono piccoli esempi, per niente piccoli in realtà, ma è da questo che, spesso, si arriva a tanto.
È difficile che un uomo uccida o diventi violento senza alcun segnale: sono frequenti comportamenti denigratori o di svalutazione e offese che con il tempo si tramutano in isolamento e controllo sempre maggiore della donna. È necessario dare il giusto peso alla violenza fisica, tanto quanto a quella psicologica.
Cosa fare e a chi rivolgersi
In caso di emergenza è importantissimo chiedere aiuto rivolgendosi al 1522, il numero verde istituito dal Dipartimento per le Pari Opportunità. Il numero è gratuito ed è attivo 24 h su 24, accoglie con operatrici specializzate le richieste di aiuto e sostegno delle vittime di violenza e stalking.
Alternativamente è possibile rivolgersi ai Carabinieri chiamando il 112, alla Polizia chiamando il 113 o all’Emergenza sanitaria digitando il 118.