La violenza sulle donne è un fenomeno sociale atroce e ingiustificabile che ha radici antichissime. La matrice della violenza contro le donne può essere rintracciata ancor oggi nella disuguaglianza dei rapporti tra uomini e donne. Un tema molto delicato e importante che per tanti secoli è stato snobbato, minimizzato e anche ridicolizzato. Soltanto a partire dalla metà del Novecento, l’argomento non è diventato più un tabù. Questa piaga sociale è stata duramente condannata dall’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) che ha adottato la Dichiarazione sull’eliminazione della violenza contro le donne con la risoluzione 48/104 del 20 dicembre 1993.
La risoluzione ONU 48/104 del 1993 ha stigmatizzato “ogni atto di violenza fondata sul genere che abbia come risultato, o che possa probabilmente avere come risultato, un danno o una sofferenza fisica, sessuale o psicologica per le donne, incluse le minacce di tali atti, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà, che avvenga nella vita pubblica o privata” e viene riconosciuta come rafforzamento dei lavori della Convenzione sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione della donna e la Dichiarazione e Programma d’azione di Vienna. Nel 1999 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha designato il 25 novembre come la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. I casi di violenza sulle donne sono purtroppo tanti e quotidiani sia in Italia sia nel resto del mondo.
Violenza sulle donne in Italia
I casi di cronaca in Italia si susseguono e sono tutti eclatanti e agghiaccianti… Ogni giorno si verificano maltrattamenti fisici e psicologici, atteggiamenti persecutori, percosse, abusi sessuali, delitti d’onore, uxoricidi passionali o premeditati e atti di violenza nei confronti delle donne. Sono purtroppo anche numerosi i casi di omicidio doloso o preterintenzionale in cui una donna viene uccisa da un uomo per motivi basati sul genere. Crimini contro l’umanità che maturano nella maggior parte dei casi in ambito familiare o all’interno di relazioni sentimentali poco stabili. Un bollettino da guerra che fa davvero rabbrividire… Tantissime donne vittime di un amore malato e criminale, come Sara di Pietrantonio, la giovane 22enne arsa viva dall’ex fidanzato dopo che si erano lasciati e morta tra le fiamme. Il ragazzo l’ha riempita di benzina, le ha dato fuoco ed è stata ritrovata da sua madre, carbonizzata, tra l’indifferenza delle poche auto che transitavano per via della Magliana.
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Carla Ilenia Caiazzo è stata bruciata dal fidanzato Paolo Pietropaolo al culmine di una violenta lite. La donna di soli 38 anni è stata inizialmente ricoverata presso l’ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli dove i medici sono riusciti a farla partorire ed è fortunatamente fuori pericolo. La fine della relazione è stata la causa della strage familiare a Taranto: la follia omicida di Luigi Alfarano si è riversata nei confronti di Federica De Luca, proprio il giorno in cui avrebbero dovuto ufficializzare la separazione. In questo caso purtroppo la vittima innocente è stato anche il piccolo figlio della coppia, ucciso nella casetta al mare. Michela Baldo è stata uccisa con due colpi di pistola dall’ex fidanzato Manuel Venier dopo 3 anni di relazione.
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Violenza sulle donne nel mondo
Il 35% delle donne nel mondo ha subìto una violenza fisica o sessuale dal proprio partner o da un’altra persona. Due terzi delle vittime degli omicidi in ambito familiare sono donne. Uno dei casi più eclatanti nella storia è il brutale e abominevole assassinio delle tre sorelle Mirabal nel 1960. Le tre donne rivoluzionarie della Repubblica Dominicana erano piuttosto note e impegnate nella lotta contro il regime del dittatore Rafael Leonidas Trujillo. Il 25 novembre 1960 le sorelle Mirabal mentre si recavano a far visita ai loro mariti in prigione furono bloccate sulla strada da agenti del Servizio di informazione militare e furono condotte in un luogo nascosto nelle vicinanze. Le tre sorelle furono barbaramente torturate, massacrate a colpi di bastone, strangolate, e poi gettate in un precipizio, a bordo della loro auto, per simulare un incidente.
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Ancora oggi lo stupro rappresenta un’arma da guerra in diversi Stati: dalla Siria al Congo fino al Sudan. In India, come ha rivelato Save the Children, le donne e le ragazze continuano a essere vendute come schiave, date in sposa anche a 10 anni, bruciate vive e abusate sessualmente. In Pakistan le donne continuano a subire stupri, delitti d’onore, nozze forzate e prostituzione forzata. Tanti casi di stupro di gruppo si verificano in diverse nazioni. Ad esempio in Brasile il 21 maggio 2016 una ragazza di 16 anni è stata drogata e ripetutamente violentata mentre era in stato di incoscienza da 33 uomini che hanno poi condiviso il video dell’orrore su Twitter. Qualche giorno dopo, un’altra giovane brasiliana di 17 anni è stata vittima di uno stupro di gruppo da parte di 5 uomini nello Stato nord orientale di Piauí. Barbarie, crimini contro l’umanità e violazioni di diritti umani che vanno fermati, condannati e puniti con maggiore fermezza, rigore e tempestività dalla comunità internazionale.
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