[introduzione]
La ricetta del ragù di seitan è perfetta per chi segue un’alimentazione vegana o vegetariana. Questo sugo è molto semplice e la preparazione è identica a quella del tradizionale ragù di carne, che in questo caso viene sostituita con il seitan, un alimento vegetale privo di grassi e ricco di proteine. Il ragù sarà quindi molto più leggero, ma ugualmente saporito e delizioso, piacendo anche a chi non segue l’alimentazione vegan. Molti onnivori, infatti, storceranno il naso a preparare un ragù privo di carne, ma il risultato finale saprà conquistare anche i più scettici. Questa ricetta può essere quindi preparata anche da coloro che non seguono una dieta vegetariana e che vogliono provare questa variante del classico ragù. Scopriamo insieme i passaggi per ottenere un sugo perfetto per la pasta o per le lasagne.[/introduzione]
[ingredienti]
Ingredienti
- Seitan: 350 gr
- Passata di pomodoro: 500 gr
- Carote: 3
- Sedano: 1
- Cipolla: 1
- Basilico: qualche foglia
- Vino bianco: 1 decilitro
- Olio extravergine di oliva: q.b.
- Sale e pepe: q.b.
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[preparazione]
Ricetta e preparazione
- Pulite le carote, la cipolla e il sedano, sminuzzateli finemente su un tagliere, tagliandoli prima per il verticale e poi a cubetti; in alternativa, frullateli fino a che non otterrete pezzettini molto piccoli.
- Fate rosolare il soffritto di verdure con un po’ di olio extravergine di oliva, un pizzico di sale e di pepe e, se vi piacciono, qualche erba aromatica (come la salvia e l’alloro).
- Nel frattempo, su un ampio tagliere di legno, tagliate il seitan a pezzettini con un coltello oppure frullatelo grossolanamente con un mixer, solo per qualche secondo.
- Quando il vino sarà evaporato, unite anche la passata di pomodoro, mescolando con un cucchiaio in legno. Fate cuocere a fiamma medio-bassa, girando di tanto in tanto.
- Aggiustate di sale e pepe (se necessario) e aggiungete un filo d’olio. Fate cuocere a fuoco medio-basso, con il coperchio, per circa 30-40 minuti.
- Giunti quasi al termine della cottura, aggiungete le foglie di basilico, che daranno un profumo inconfondibile al vostro sugo di seitan.
<li Quando le verdure si saranno rosolate, aggiungete il seitan e sfumate con il vino bianco.
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[consigli]
Consigli
Per un risultato da veri chef, potete preparare il ragù usando il seitan fatto in casa: il procedimento sarà lo stesso, e il sapore ancora più ricco. Se non vi piace il basilico, evitate di aggiungerlo, preferendo invece un aroma che amate di più: potete anche scegliere di non usarne nessuno, il ragù di seitan sarà comunque buonissimo. Il tocco in più? Del peperoncino in polvere che metterete in padella insieme al soffritto di verdure.
Conservazione
Se non lo consumate subito, potete congelare il ragù di seitan in un contenitore apposito, e riscaldarlo a fiamma molto bassa solo quando vi occorre: ricordate solo di aggiungere un po’ di passata di pomodoro per non farlo asciugare, meglio se anche con un filo d’olio.
Varianti
Il ragù di seitan è una ricetta che ricalca la più tradizionale del ragù di carne classico; per questo, è fondamentale scegliere una passata di pomodoro di qualità, ma se non ce l’avete a disposizione potete tranquillamente utilizzare dei pomodori freschi. Per un risultato ancora più buono, potreste farli bollire prima di procedere con la preparazione del sugo, privandoli della pelle e dei semini, per poi usarli per arricchire il ragù stesso. Se, invece, non amate proprio il pomodoro, potete anche evitare di inserirlo: realizzerete, così, un ragù di seitan bianco, che vi consigliamo di accompagnare con una spolverata di prezzemolo e del parmigiano grattuggiato.
Cos’è il seitan
Il seitan è un alimento di origine giapponese, totalmente vegetale, che si ottiene facendo cuocere il glutine di frumento in abbondante acqua salata e speziata. Per i vegetariani e i vegani è un alimento prezioso, perché sostituisce la carne e contiene un elevato apporto di proteine ma nessun grasso. E’ quindi l’ideale per tutti coloro che, pur non seguendo una dieta cruelty-free, desiderino abbracciare un’alimentazione più light.
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