Il 17 aprile 2016 gli italiani dovranno esprimere il loro parere sull’abrogazione della legge sulle trivellazioni solo per le parole “per la durata di vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale”. La norma sottoposta a referendum abrogativo si trova nella legge di stabilità 2016 approvata dal Governo Renzi. Uno dei pericoli maggiori è il raggiungimento del quorum (il 50% degli aventi diritto) che è necessario e fondamentale affinché il risultato del referendum sia valido così come previsto dall’articolo 75 della Carta costituzionale italiana. In caso di raggiungimento del quorum e di vittoria del sì, sarà abrogato l’articolo 6 comma 17 del Codice dell’Ambiente dove si prevede che le trivellazioni continuino fino a quando il giacimento lo consente e di conseguenza bloccherà tutte le concessioni per estrarre il petrolio entro le 12 miglia dalla costa italiana quando scadranno i contratti. Quali sono le ragioni per votare sì? E quali quelle per votare no? La redazione di Nanopress ha intervistato due autorevoli esponenti delle due fazioni opposte: Enzo Di Salvatore del Coordinamento Nazionale No triv e Alessandro Beulcke del Comitato Ottimisti e Razionali.